Premiate a Klimahouse le opere architettoniche realizzate in legno e dall'elevato grado di efficienza energetica. Costruzioni destinate a diventare un benchmark in direzione degli obiettivi comunitari di decarbonizzazione.
L’utilizzo virtuoso delle materie prime, il ricorso a tecniche di costruzione rispettose dell’ambiente, la leva delle nuove tecnologie per efficientare i consumi energetici senza rinunciare al comfort. Sono alcuni dei parametri di giudizio seguiti dalla giuria del “Wood Architecture Prize” by Klimahouse, il primo premio nazionale per l'architettura in legno, istituito da Fiera Bolzano in collaborazione con il Politecnico di Torino e lo Iuav di Venezia.
Un’iniziativa nata con l’obiettivo di promuovere la cultura del legno nell’edilizia - settore che in Italia registra il +33%1 - attraverso la selezione di opere in grado di rappresentare i diversi contesti applicativi e di sperimentazione: nuove costruzioni, interventi di riqualificazione, sostituzione e ricostruzione, opere sperimentali. Uno spettro ampio che spiega anche la scelta di non rivolgersi solo agli architetti, ma a tutti i membri della filiera delle costruzioni in legno come committenti, startup, Pubblica Amministrazione e imprese.
I 3 progetti premiati sui 64 in gara non sono su carta, ma sono realizzazioni
concrete a dimostrazione di come la sostenibilità, l’efficienza e il design
possono marciare insieme già nel presente, tracciando la strada da seguire in
linea con gli obiettivi comunitari per un impatto climatico zero entro il 2050.
In occasione del Wood Summit, nella seconda giornata di Klimahouse, sono stati annunciati i progetti vincitori nelle 3 categorie:
Motivazione
della giuria: il progetto è
stato scelto perché, nel contesto delle sfide orientate alla sostenibilità
ambientale, Casa 4 rappresenta un manifesto coerente e replicabile di
abitazione monofamiliare realizzata con componenti e materiali naturali. LCA,
attraverso un percorso di ricerca progettuale pluriennale, ha elaborato un
modello di casa essenziale nella quale la precisione e la purezza del disegno
della pelle vegetale esterna in sughero, cela e protegge le strutture di abete
rosso pensate come telai essenziali minimi in grado di assolvere le esigenze
statiche e al contempo garantire l’integrazione di isolanti a base di paglia,
di riso e fibra di legno.
Motivazione della giuria: questo progetto è stato scelto quale interpretazione architettonica,
audace e innovativa, del tema dell’edificio multipiano in legno nel contesto
della città storica. Il progetto, sviluppato nell’ambito di un intervento di
rigenerazione urbana, è caratterizzato da un approccio sperimentale sia con
riferimento alle scelte formali che agli aspetti processuali e costruttivi.
Dell’edificio esistente, demolito in modo parziale, è stato recuperato il
basamento, a partire dal quale è stata realizzata la nuova struttura multipiano
con pareti prefabbricate in legno caratterizzate dall’integrazione di aperture
strombate in cemento che declinano un'inedita configurazione di facciata. Hotel
La Briosa rappresenta un modello di ospitalità sostenibile ed integrata al
territorio, finalità che è stata assunta dal progetto architettonico attraverso
una visione di filiera territoriali mediante la produzione dei componenti
ingegnerizzati in legno regionale e il coinvolgimento delle maestranze locali.
Motivazione della giuria: questo progetto è stato scelto
per l’equilibrio spaziale e la raffinatezza formale nella definizione di un
ambiente a misura di bambino, dove continue variazioni di scala alimentano
un’esperienza percettiva ricca e coinvolgente. Il sistema delle bucature, la
loro collocazione e misura, connota una stereometria immaginata in relazione di
continuità con il tessuto edilizio circostante a dichiararne la funzione
pubblica di uso collettivo. Il legno svolge funzione strutturale nelle pareti
in CLT disegnando gli spazi interni principali spesso senza soluzione di
continuità tra serramenti e controsoffitti.
La giuria, presieduta dall’ Arch. Sandy Attia dello Studio Modus Architects e composta dal Prof. Guido Callegari del Politecnico di Torino, dall’Arch. Mauro Frate dello Studio MFA Architects e già docente a contratto Iuav, dal Professor Roberto Gargiani dell’EPFL Ecole Polytechnique di Losanna, dall’Arch. Manuel Benedikter dell’omonimo studio, dal Prof. Paolo Simeone del Politecnico di Torino e da Luca Gibello, Direttore de Il Giornale dell’Architettura, ha assegnato anche due menzioni speciali:
Scelto per l’efficace relazione non prevaricante sul paesaggio in cui si inserisce, il progetto reinterpreta la classica forma della capanna con leggerezza ed eleganza. Lo slittamento delle due superfici inclinate al colmo dell’involucro libera il manufatto dalla consueta gravitas, trasformando un’architettura di forma archetipa in tutt’altro: un insediamento contemporaneo ed efficiente. L’accuratezza della composizione degli elementi lignei — strutturali e non — favorisce l’esibizione della mono-matericità senza tradire la delicatezza della stereometria. Ogni singolo “eco-lodge” è caratterizzato da una struttura collaborante di travi in legno accoppiate, posate in una sequenza paratattica semplice a definire il tetto/facciata, ed i controventi realizzati con sottili tiranti in acciaio. L’innesto tra le travi accoppiate, il profilo di fissaggio in metallo per l’attacco a terra e l’integrazione delle finestre a nastro in alto enunciano le rispettive caratteristiche dei materiali combinandoli in un’architettura semplice nella concezione e nell’esecuzione.
Selezionato per la precisione e la raffinatezza delle relazioni inventate fra il corpo edilizio preesistente in pietra arenaria e l’addizione lignea dei servizi aggiunti. L’intervento di rifunzionalizzazione ha previsto il risanamento conservativo del piccolo rustico in pietra un tempo funzionale alle attività agricole. È stato esplorato un tema che oggi trova sempre più frequente applicazione: la collocazione in spazi oggi riconquistati dal Bosco in una condizione dell’abitare sub-urbano, al di fuori dei centri consolidati, delineando una strategia di recupero dei luoghi del loisir come ambiti per residenze temporanee e turistiche. In questo caso il legno viene utilizzato anche in termini di materia altra dall’esistente in un’espressione di pacata continuità, senza clamori, con equilibrio.
1Rapporto edilizia in legno 2022 FederlegnoArredo