Per scegliere il futuro bisogna conoscere i futuri

Di seguito un abstract dell'intervento di Fabio Millevoi all'Evento di lancio di Klimahouse 2024 a Milano.

"La maggior parte di noi quando pensa al futuro normalmente pensa a quello che presume potrà accadere. È difficile, invece, immaginare cose che non sono ancora di dominio pubblico. Situazioni possibili, diciamo, tra dieci o vent’anni. Eppure, in un periodo di grande incertezza economica e sociale e di cambiamenti significativi diventa improcrastinabile inaugurare un nuovo modello di gestione aziendale anticipante che metta al centro di ogni riflessione e decisione la parola “futuri”, per arricchire le nostre informazioni e consentirci di prendere decisioni più strutturate. Ma come? Imparando a scavare nei dati, esaminando granelli di informazioni, cogliendo segnali deboli di cambiamento. 

Un lavoro che richiede un uso creativo delle notizie per produrre scenari alternativi, sempre meno lineari e sempre più aperti e descrittivi che sfidino il presente. Per farlo dobbiamo acquisire competenze professionali e sviluppare abilità lavorative che ci consentano di mettere a fuoco fotografie diverse, che potranno apparire sbagliate, sembrare esagerate o forse provocatorie ma, in ogni caso, in grado di trasportare i nostri pensieri in aree estranee e sconosciute perché “abbiamo bisogno di altri punti di vista, di ulteriori metafore, di nuove favole, di narrazioni diverse, provocatorie e paradossali adatte a raccontare le trasformazioni ultrarapide dell'attualità", per citare una frase estratta dal discorso di Olga Tokarczuk, tenuto all’Accademia di Svezia in occasione della consegna del Nobel per la Letteratura del 2018. 

Un pensiero che ci porta a riflettere anche sulla futura rilevanza strategica del settore delle costruzioni. Una questione centrale da sempre ma che oggi diventa una domanda non solo importante ma urgente da porsi per capire chi domani costruirà (o farà) cosa, ma soprattutto per chi, con chi e come? Interrogativi che portano a risposte talvolta non del tutto confortanti, ma iniziare oggi un processo di immaginazione di futuri è indispensabile, non per evitare i guai ma per imparare come affrontarli, per cambiare il nostro presente pensando a futuri possibili."